Dati analitici del film
Il mio eroe: Theo Angelopoulos (1935-2012), il regista che sognava un’altra Grecia in un’altra Europa. Scelto da Paola Maria Minucci, docente di letteratura neogreca alla Sapienza di Roma
Theo Angelopoulos (Atene 27 aprile 1935 – Pireo 24 gennaio 2012), è stato un grande regista e sceneggiatore ma sarebbe meglio definirlo «poeta dell’immagine».
La tragica morte del regista Theo Angelopoulos, la crisi economica, il cinema e l'inverno greco
di Antonio Carbone — 28 gennaio 2012
Il regista greco, Theo Angelopoulos, è morto.
Films > Alessandro il Grande (O Megalexandros)
Alessandro il Grande (O Megalexandros) (1980)
Dati generali
Anno: 1980
Durata: 210 Minuti
Colore: Colore
Paese: Grecia-Italia
Premi - Riconoscimenti: 1980. Festival di Venezia: Leone d`oro e premio FIPRESCI.
Il filmAll'alba del 1º gennaio 1900 un brigante di nome Alessandro, ribattezzato "Il Grande" dal popolo che lo considera la reincarnazione del famoso condottiero macedone, evade con dodici compagni dal carcere di Atene e sequestra un gruppo di nobili turisti inglesi, reduci dalla festa di fine anno. In attesa di ottenere, con il loro riscatto, la liberazione dei prigionieri politici, nonché la distribuzione ai contadini delle terre appartenenti ai ricchi proprietari terrieri, Alessandro si trasferisce nel villaggio natale, dove viene salutato come un liberatore. Qui accoglie nella sua banda armata un esiguo gruppo di anarchici italiani, riparati in Grecia, e stringe accordo con i contadini del luogo che, sotto la guida di un generoso insegnante socialista, hanno instaurato una società comunitaria, fondata sulla comunanza dei beni. Mentre l'esercito regolare, mobilitato per liberare gli ostaggi inglesi, cinge d'assedio il villaggio, l'armonia tra anarchici e socialisti si rompe, dando luogo a rivalità e lotte fratricide. Fallita qualsiasi trattativa diplomatica con il governo, il megalomane Alessandro viene eletto capo con il consenso generale e si trasforma ben presto in un tiranno violento e intollerante: dopo soprusi e intimidazioni ai danni della comunità contadina e dei suoi avversari, uccide i membri della Comune e gli inglesi tenuti in ostaggio. L'intervento dell'esercito che attacca il villaggio pone fine all'assurdo massacro, uccidendo i banditi e lo stesso Alessandro, il cui corpo "verrà divorato", in senso metaforico, dai contadini assetati di giustizia sociale. Mentre "il Grande" Alessandro diviene un personaggio leggendario - ne suggella la fama l'enigmatica comparsa, in mezzo alla piazza, del busto in gesso del condottiero macedone - il giovane Alessandro, un ragazzo che ha raccolto l'eredtià ideale del suo maestro socialista e l'esperienza di quanto è accaduto, lascia il villaggio e s'avvia a cavallo verso l'Atene di oggi. Se un Alessandro ha sbagliato, un altro potrà far meglio... In Grecia, la speranza di un riscatto, di una rivoluzione, non si è ancora spenta.